Tra le più importanti novità nel settore dei materassi introdotte negli ultimi anni c’è senza alcun dubbio il memory foam, un materiale sintetico che ha convinto una platea sempre più ampia di consumatori e che ha anche guadagnato apprezzamenti e consensi da parte degli esperti del settore grazie alle sue caratteristiche ed alle sue virtù.
Una piena consapevolezza su quanto convenga abbandonare il proprio vecchio materasso di tipo tradizionale per convertirsi a questa nuova generazione di strumenti per il migliore riposo la si potrà acquisire soltanto conoscendola a fondo ed analizzandone tutti i pregi e i difetti, anche attraverso un confronto incrociato con le altre tipologie ‘concorrenti’ oggi proposte dal mercato.
Indice
Il materiale memory foam
Il memory foam è considerato un materiale innovativo per la realizzazione dei materassi perché è in sostanza una lastra dalla struttura viscoelastica in schiuma di poliuretano dalla differente densità e la cui primaria dote è l’indeformabilità.
In pratica questo materiale assorbe la pressione del corpo, ma in un brevissimo lasso di tempo riprende la sua forma originaria secondo un principio che quindi differenzia totalmente i materassi in memory foam dai tradizionali materassi a molle.
Una sua speciale evoluzione è di recente stata ingegnerizzata per ovviare all’unico vero inconveniente del memory foam, ovvero l’assorbimento del calore. Questa innovazione è data dai materassi con uno strato superiore realizzato in memory gel, una schiuma viscoelastica prodotta sfruttando le nanotecnologie, ossia microsfere a cellula aperta in grado di regolare al meglio temperatura ed umidità offrendo un’esperienza di riposo decisamente più rinfrescante dei tradizionali materassy memory foam.
Con un paragone un po’ azzardato, a causa del loro comportamento attivo, potremmo definirli materassi climatizzati, e che costituiscono l’ideale per non patire il caldo durante le notti estive, soprattutto nelle parti più caldi del paese.
I vantaggi del memory foam
Il principale vantaggio dei materassi in memory foam è dato dalla duttilità della schiuma. Quando si deforma sotto il peso corporeo va a comporre una sorta di accogliente nicchia che sorregge nei più corretti punti di pressione tutto l’apparato muscoloscheletrico, permettendo alla colonna vertebrale di assumere la postura più ideale possibile.
I benefici derivano dalla distensione non solo delle articolazioni, ma anche della muscolatura. Questo corretto allineamento tra testa, collo e colonna vertebrale in più favorisce la circolazione sanguigna anche periferica, con ovvi benefici sull’ossigenazione dei tessuti e sulla rigenerazione cellulare che un buon riposo deve comportare.
Per finire, il memory foam offre per sua stessa natura un eccellente assorbimento dei movimenti, per cui risulta indicatissimo per chi dorme in coppia se uno dei partner ha il sonno più agitato.
Gli svantaggi del memory foam
Nonostante il grado di soddisfazione dei consumatori che dormono su un materasso in memory foam sia sempre orientato su valutazioni positive, esistono alcuni svantaggi o controindicazioni che riguardano soprattutto chi soffre molto il caldo.
È questa la principale lamentela che si può riscontrare anche nelle recensioni di questa tipologia di materasso, in quanto il memory foam è un materiale che assorbe il calore corporeo e tende a rilasciarlo e che quindi nelle afose notti estive può risultare meno confortevole.
Il tutto può essere alleviato, come abbiamo spiegato in precedenza, da un piano di riposo in memory gel oppure dalla scelta di materassi a più bassa densità nei quali il problema si presenta in misura ridotta.
Inoltre, il prezzo non è poi un vero svantaggio, ma per alcuni può costituire un deterrente: infatti in media un materasso in memory foam ha dei costi, a parità di sostegno e qualità, più elevati rispetto ai materassi di tipo tradizionale.
Pulizia e manutenzione del memory foam
Per completezza, è necessario precisare cosa fare per una corretta manutenzione dei materassi in memory foam. Un vantaggio dei modelli più avanzati è quello di presentarsi con una fodera rimovibile che può essere agevolmente lavata in lavatrice anche ad alte temperature ogni volta che si vuole, così da avere un piano di riposo sempre igienizzato.
Nel caso di macchie sulla lastra in poliuretano viscoelastico si suggerisce l’uso di un panno leggermente umido e di un detergente delicato per il bucato, evitando di eccedere con l’acqua ma soprattutto lasciando subito dopo il materasso all’aria, magari con finestre aperte, per farlo asciugare il più velocemente possibile. L’umidità deve infatti evaporare al 100%, perché il rischio è che il suo ristagno possa generare delle irreversibili muffe.
Una valida alternativa è cospargere la macchia di bicarbonato, utilizzando sempre un panno umido. La polvere andrà in seguito rimossa con l’aspirapolvere (senza calore), avendo sempre cura di far asciugare alla perfezione il materasso.
Confronto tra memory foam e lattice
L’altra grande famiglia merceologica dei materassi è quella dei modelli in lattice, un materiale che spesso viene confuso con il memory foam. Sono molti i punti in comune, a partire dalla deformabilità, ma il lattice offre una maggiore elasticità soprattutto se esso è di origine naturale.
Questo tipo di materiale, di qualità nettamente superiore, è perfetto per chi soffre di allergie in quanto oppone un ambiente ostile alla proliferazione di batteri e soprattutto di acari della polvere.
Il lattice sintetico è invece meno morbido e si presenta con un sostegno più robusto, ma tende ad essere più resistente nel tempo. Tra le caratteristiche che lo differenziano e lo rendono preferibile al memory foam c’è la migliore traspirabilità, per cui anche in estate risultano particolarmente freschi, ma bisogna prestare attenzione alla loro manutenzione ed evitarne l’uso in ambienti troppo umidi che tendono ad intaccarne la struttura.
Confronto tra memory foam e waterfoam
C’è un’ulteriore famiglia di materassi di più recente concezione chiamata waterfoam, che vengono realizzati anch’essi in poliuretano ma secondo delle tecniche differenti. Sono chiamati waterfoam perché ciò che scatena l’espansione della schiuma, o reagente, è in questo caso l’acqua.
Questa schiuma ad acqua una volta indurita forma dei blocchi modellabili che possono essere tagliati in lastre dello spessore voluto, e con una struttura cellulare aperta che si presenta come un fitto reticolo ma denso di vuoti d’aria, il che favorisce al massimo la traspirazione.
Densità e viscosità sono infatti ottimali per la colonna vertebrale e manca rispetto al memory foam classico quella sensazione di calore trattenuto. D’altro canto però, i materassi waterfoam non hanno la caratteristica dei memory foam, ovvero dell’adattabilità al corpo umano, il che li rende meno confortevoli sotto questo punto di vista, durante il sonno.
Un fattore importante da considerare è di non orientarsi su prodotti troppo economici, perché il minore prezzo si traduce in una minore qualità e quindi in una durata nel tempo limitata.
Confronto tra memory foam e molle
La più tradizionale famiglia di materassi è, come molti sanno, quella dei materassi a molle, che rispondono all’esigenza di chi preferisce dormire su un piano di riposo decisamente più rigido e sostenuto dei materassi in memory foam.
Nella tipologia di materassi a molle Bonnell queste ultime sono tra di loro interconnesse, il che conferisce al materasso un maggiore senso di solidità, ed in più la loro durata media, specie nei prodotti di manifattura migliore, arriva anche a 15 anni. Un inconveniente comune può essere lo sfregamento delle molle che a lungo andare le può usurare oltre a rendere il materasso rumoroso durante ogni minimo movimento durante il sonno.
A ciò ha ovviato l’invenzione dei materassi a molle indipendenti e insacchettate singolarmente, nei quali ciascuna molla ha un sacchetto (pocket spring) in tessuto che la tiene isolata evitando attriti e rumori. L’altro vantaggio di questo secondo tipo di molle è la possibilità di distribuirle all’interno del materasso in modo da creare zone di portanza differenziata in base alle esigenze del consumatore.